La penna della giovane Spezzano, agile e commovente allo stesso tempo, accarezza le ferite dell’anima e quelle della Storia, sa sapientemente narrare di una fuga ineluttabile alla ricerca del tepore esistenziale, con un tocco delicato e morbido, privo di pietismo.
"Hans Mayer e la bambina ebrea" è un ritratto intenso e drammatico del capitolo più cupo del Novecento che dimostra la forza potente di un amore puro, incondizionato e ribelle